Il declino inesorabile di un paese

Sulla pagina web del PD di Milano, si legge: “Il PD è l’unico partito a Milano ad essere rivenditore ufficiale dei biglietti per Expo 2015”. Ora, io non so se sia più raccapricciante il fatto che un partito politico sia rivenditore ufficiale di biglietti, il fatto che se ne faccia un vanto, o il fatto che tenti pateticamente di aumentare il numero dei propri tesserati offrendo un menu tessera+biglietto, che neanche da McDonald’s.

Un manipolo di persone di dubbio passato, bassa cultura e nessuna moralità tiene in mano le redini del paese in cui viviamo, lavoriamo, cresciamo i nostri figli. L’esperienza mi ha raccontato che gli oppressi si identificano con gli oppressori, che la libertà spaventa le persone istruite al rispetto dell’autorità e che le collettività figlie di questo tempo e di questi luoghi preferiscono essere governate, piuttosto che autoregolarsi. Tutto questo è drammatico, ma questo paese e i suoi governanti sanno fare di più: sanno essere grotteschi.

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16 risposte a Il declino inesorabile di un paese

  1. ho ancora meno parole di te, swann…

    (p.s. tutto bene?)

    • swann matassa ha detto:

      credo sarai d’accordo se preciso: non è che non abbiamo parole, al contrario, ne abbiamo così tante, troppe, che ci si sono fermate tutte in fondo alla gola, in un groppo che non va più né su né giù. e ci fa male la testa.
      (per il resto, chi è ancora ignaro di tutto questo sorride al mondo, sorride continuamente, quindi va bene, va davvero tutto bene: ci sono cose che non smettono di essere stupende, giusto?)

  2. L’ha ribloggato su i discutibilie ha commentato:
    oggi è giorno di reblog. ho pensato tante cose, di questa vicenda. swann le ha già scritte, e molto meglio di come l’avrei fatto io.

  3. Pingback: Il declino inesorabile di un paese (adesso si chiama Partito Democratico).. | Cor-pus

  4. Krammer ha detto:

    mai come in questo momento verrebbe voglia di cambiare paese. il PD è diventato lo specchio della miseria italiana e di tutto il suo popolo.

    • swann matassa ha detto:

      si può cambiare paese ma non si può cambiare umanità. tendo a pensare che il problema sia quello, ma di sicuro si può fare molto meglio di così, molto meglio di qui e ora.

  5. Aida ha detto:

    Ho come la sensazione che chi è istruito e ha paura della libertà, con ciò che gira oggi in Italia, finisce per conformarsi…. Benvenuti nel Paese dei Balocchi!

  6. Pingback: Machiavelli e l’ipocrisia | Suprasaturalanx

  7. mizaar ha detto:

    gesù, che brutto fatto! 😀

  8. Erik ha detto:

    questo che leggo non fa che aumentare la mia rabbia, sto preparando un post che credo di pubblicare domani sul caso Dante Ferretti…

    sono arrabbiato perchè mi sento offeso come italiano, sento offeso il nome del mio paese e tutti i secoli di storia passata che mi fanno sentire fiero di essere Italiano, nato in Italia e cresciuto in Italia.

    Sono arrabbiato perchè è mai possibile che non siamo in grado di fare un lavoro come Dio o chi per lui comanda… non siamo capaci di organizzare, di seguire un piano preciso, nessuno che ci mette cuore e anima, o quelli che sarebbero disposti a mettercelo che vengono presi a sputi in faccia…

    siamo considerati come idioti, noi cittadini.. questi che cercano di comprare voti o iscritti in questo modo… con i soliti regalini da raccolta punti…

    che palle… cosa devono farci ancora per farci indignare e iniziare a fare qualcosa di concreto… che ci permetta di prendere a calci nel sedere questa gente!??!?!?

    • swann matassa ha detto:

      ti dirò, io ho abbandonato la fase dell’orgoglio nazionale. anche quello è un modo di compartimentalizzare, di creare nemici esterni per mascherare i problemi interni. quello che ci troviamo a vivere oggi, in italia più che in altri paesi, ma meno che in altri, è il punto di arrivo di un lungo percorso storico di gestione del potere, in cui le élite si sono evolute dalla soppressione del dissenso alla prevenzione del dissenso. non so se sorgerà mai l’alba del giorno in cui tutti ne prendano coscienza.

      • Erik ha detto:

        io invece l’ho ripresa… l’avevo abbandonata per anni e ultimamente la sto riprendendo… detto questo però quella forma d’orgoglio non la interpreto come un qualcosa da vantare verso l’esterno… non la paragono cercando meglio o peggio con altri stati.. anche perchè ho sempre pensato che apparteniamo al pianeta e che la geografia “politica” sia stata interpretata in modo che diventi un enorme danno storico civile… 🙂

  9. Pingback: expo, solo un altro caso dei tanti… | Occhi al futuro

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